Il sostegno nella didattica a distanza
- Neuropsy
- 14 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
In questo periodo di emergenza, di notevole rilevanza è l’attenzione posta al sostegno didattico.
Il sostegno didattico è ad opera dell'insegnante di sostegno, docente specializzato nell'insegnamento agli alunni con disabilità (fisiche, mentali, cognitive), disturbi comportamentali e/o disturbi dell'apprendimento, che adegua le lezioni e le attività in base all'età, alla tipologia, alla gravità della disabilità e alle necessità dell'alunno, accompagnando e promuovendo l'inclusione sociale all'interno del gruppi classe.

A seguito della nota MIUR del 17 marzo 2020, seppur a distanza, Il docente di sostegno mantiene l’interazione e la relazione con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari. Se l'interazione con l'alunno non risulta possibile in modo diretto, il docente di sostegno deve mettersi in contatto con la famiglia dell'alunno, con la quale concorderà le modalità specifiche per la fruizione del materiale predisposto da egli stesso.
Nella progettazione del materiale Il punto di riferimento rimane sempre il Piano Educativo Individualizzato (PEI), calibrato sui nuovi fattori ambientali, relativi alla nuova modalità di didattica a distanza, sui bisogni, sulle esigenze, sul grado di disabilità dell’allievo e sull'l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi previsti. La realizzazione del PEI va comunque monitorata attraverso feedback periodici, ossia attraverso la verifica dei risultati delle attività svolte in relazione a quanto previsto nel predetto Piano Educativo.
La didattica a distanza deve puntare sull'interazione!
La relazione nella didattica a distanza deve prevedere uno o più momenti di interazione in cui, oltre a restituire agli alunni il senso di quanto operato in autonomia, si accerti l’efficacia delle metodologie e degli strumenti adottati e l’accessibilità dei contenuti digitali da parte dell'alunno, con l'obiettivo di mantenere il rapporto empatico tra alunni e docente e l'alleanza educativa con la famiglia.
Risulta fondamentale mantenere un contatto con l'alunno tramite i diversi mezzi di comunicazione a nostra disposizione (ad esempio telefonate o videochiamate) in modo tale da entrare gradualmente nella sua quotidianità e far sentire la propria vicinanza, al fine di superare le difficoltà e creare un ponte tra il docente, l’alunno e la famiglia.
La relazione educativa deve quindi essere mantenuta anche a distanza, attraverso modalità volte ad incoraggiare e supportare lo sviluppo non solo delle conoscenze e abilità tecniche, ma anche delle abilità relazionali e dei vissuti emozionali positivi nell'apprendimento che contrastino fattori come il senso di inadeguatezza e impotenza appresa, i quali potrebbero subire un incremento dato il periodo difficile. Il docente di sostegno avrà così l’obiettivo non solo di trasmettere la didattica personalizzata calibrata alle esigenze formative dell’alunno, ma soprattutto fornirà supporto emotivo e momenti di riflessione su questo particolare momento storico.
Oggi più che mai è necessario considerare e supportare le abilità relazionali dell'alunno in modo da far sì che questa sospensione dell’attività didattica non interrompa, per quanto possibile, il processo di inclusione.
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