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Perché adesso ci sembra più difficile la quarantena?

  • Neuropsy
  • 16 apr 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

La situazione attuale sta iniziando a pesare a tutti, viviamo le nostre giornate in una condizione di perenne incertezza in cui le nostre vite ormai appaiono sospese in un tempo indefinito.


Il prolungamento della quarantena ha fatto sì che quella speranza, seppur piccola, di ritorno alla "normalità" sia svanita e con essa è ripiombato il senso di angoscia relativo al momento che stiamo vivendo. L'iniziale spinta al fare, al collaborare e all'affrontare la situazione nel modo più positivo possibile risulta ora essere molto più debole, se non quasi del tutto assente.


Ma perché sta accadendo?


Innanzitutto non è da sottovalutare l'emergere della stanchezza relativa al vivere nell'incertezza, seguita dalla realizzazione di quella che è la reale situazione e l'elaborazione o razionalizzazione di essa. Siamo ormai nella fase in cui abbiamo ben compreso il danno relativo a ciò che stiamo vivendo a livello globale; Ci rendiamo conto che abbiamo perso qualcosa che prima magari non era rilevante, ma che in realtà era fondamentale per il nostro benessere: la quotidianità.

Ecco perché la voglia di fare, la spinta produttiva e l'entusiasmo iniziale stanno avendo pian piano un calo, lasciando spazio a sentimenti tristi e di sconforto, emersi dalla consapevolezza che la vita che avevamo probabilmente muterà in un altra forma, la quale non sarà mai uguale a prima.



Cosa possiamo fare per evitare di cadere nello sconforto?


1) Per prima cosa cercare di porci degli obiettivi quotidiani, creare una propria routine fondata su piccole cose che siano impegnative il giusto per poter tenere occupata la mente.


2) È importante regolare nuovamente il ritmo sonno-sveglia, che nella maggior parte delle persone in questo momento è alterato, relativo al non avere orari stabiliti e al avere ben chiaro cosa fare il giorno seguente.


3) Cercare di rimanere in contatto con chi ci sta a cuore, ma anche mantenere i propri spazi quando se ne sente la necessità. Rimanere in contatto con le persone a cui vogliamo bene è un mondo per condividere l'esperienza forzata che stiamo vivendo che ci permette di alleggerire la sua carica negativa e adottare un'ottica positiva. Tuttavia la presenza costante degli altri, virtualmente e/o non, non deve invadere quelli che sono i nostri spazi e le nostre necessità. Quando ne sentiamo il bisogno, prendiamoci tempo per noi stessi per riflettere sulle nostre sensazioni e sulle nostre emozioni e magari scriviamole su carta.


4) Trovare nuovi hobby e interessi, mantenersi attivi, e/o accrescere la propria formazione sono tutti modi per passare il tempo in maniera piacevole, coltivando una passione che magari per tanto tempo è stata repressa per mancanza di tempo o acquisendo una nuova competenza che non si è mai riusciti ad ottenere. Queste attività, ovviamente, vanno fatte solo se ne abbiamo un vero interesse e se ci fa piacere farle, altrimenti diventano un obbligo e potrebbero peggiorare la situazione, divenendo un ulteriore causa di stress.


5) Non fare niente (nei limiti del possibile!). Essere off per qualche ora al giorno o per un'intera giornata ci permette di prenderci del tempo per stare con noi stessi, metterci in stand by per riposarci, rilassarci e staccare la mente. Inoltre, questo momento può diventare un'occasione di crescita personale e di maggiore consapevolezza sui propri e reali desideri.



In qualunque modo tu decida di passare questo tempo forzato, fai in modo che sia sempre la strategia migliore per te e per il tuo benessere psicologico, che non ti arrechi ulteriore stress e che ti aiuti a superare il momento in un'ottica più positiva.





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